mercoledì 27 giugno 2007

LEGALITA' E DIRITTO AL LAVORO

Telematico, Ughi (Snai); "Il gioco su internet non può trasformarsi nel surrogato di un diritto"



martedì 26 giugno 2007
Maurizio Ughi, presidente di Snai, chiama in causa l’Aams in merito al Decreto che dovrebbe puntualizzare gli aspetti operativi del gioco telematico: “dall’Aams ci avevano detto a maggio che il regolamento sul gioco a distanza era pronto e che sarebbe stato pubblicato nel giro di una settimana. Siamo arrivati a fine giugno e stiamo ancora aspettandolo. E’ come se è Aams fosse paralizzata e non ce la facesse a correre più ai regimi di un anno fa ed a stare dietro agli operatori che hanno bisogno urgentemente di norme e supporti informatici. Il gioco su internet non può trasformarsi nel surrogato di un diritto mai pagato. Bisogna avere la certezza che nei punti di commercializzazione non si accettino scommesse ma si aprano solo conti di gioco e si effettuino ricariche. Tocca all’Aams intervenire – sottolinea Ughi – quale Ente regolatore del gioco e far rispettare la Legge Bersani, in base alla quale il territorio è stato suddiviso in un preciso numero di corner e negozi. La situazione è degenerata e l’Aams non può gettare la spugna o continuare ad essere troppo riflessiva, perché il tempo va a danno di coloro che hanno pagato fior di soldi per acquisire i punti messi in gara. I contratti di gioco – offre come soluzione Ughi – vanno preventivamente autorizzati da Sogei per evitare che vengano aperti e chiusi di continuo senza alcun controllo. Il Ministero delle Poste ha anche tutte le armi per ritirare la licenza a chi usa internet in maniera non legale”.
agicoscommesse - 26/06/2007 - cg
Sig. Ughi, la sua dichiarazione rilasciata ad “Agicoscommesse” ( di cui si riporta integralmente il testo), lascia un tantino sconcertati, mi consenta di esprimerle alcune considerazioni in merito:
Lei dice: “ Il gioco su internet non può trasformarsi nel surrogato di un diritto mai pagato.”
Innanzi tutto se è un diritto, come tale, non deve essere pagato altrimenti non è un diritto, ma sono patate, cipolle o qualsiasi altra merce che si compra.
In secondo luogo il gioco su internet è un diritto alla libertà di lavoro, diritto sancito dall’art. 4 della Costituzione Italiana che non indica tariffe o pagamenti di sorta per acquisirlo.
“ Bisogna avere la certezza che nei punti di commercializzazione non si accettino scommesse ma si aprano solo conti di gioco e si effettuino ricariche.”
Giusto, sacrosanto, e la stessa certezza di legalità si dovrebbe avere nelle agenzie scommesse dove abitualmente e anonimamente circola denaro di dubbia provenienza.
La pretesa di legalità, peraltro legittima, deve essere totale; e troppo facile chiedere che il “vicino” rispetti la Legge e chi lo richiede si sente legittimato ad infrangerla.
“La situazione è degenerata e l’Aams non può gettare la spugna o continuare ad essere troppo riflessiva, perché il tempo va a danno di coloro che hanno pagato fior di soldi per acquisire i punti messi in gara.”
Lei parla di legalità e poi chiede l’intervento di AAMS?
In quanto a legalità l’AAMS non può certo insegnare niente a nessuno, nonostante lo slogan “AAMS gioco sicuro”; lo dimostra l’ammanco di 98 miliardi di euro nella sua contabilità.Ammanco relativo a tasse e multe dovute allo Stato, da parte di società concessionarie di slot, e mai riscosse. Decine di migliaia di slot non sono mai state collegate via modem al cervellone della SOGEI, pur essendo regolarmente in funzione, e ciò ha determinato il colossale ammanco di cui sopra.La cosa ancor più grave è che i maggiori beneficiari di questa clamorosa “svista” risulterebbero essere società legate alla malavita organizzata che avrebbero così riciclato denaro sporco.Tutto questo sotto il di chi avrebbe dovuto controllare: AAMS…..alla faccia del “gioco sicuro”, della “legalità” e delle “liberalizzazioni” fasulle.
E non dimentichiamoci di Giorgio Tino che risulta ancora indagato per la nota questione in cui è stato coinvolto il principe di Savoia e che, nonostante tutto mantiene la sua bella e ricca carica in seno ad AAMS.
In quanto all’aver pagato fior di soldi per acquisire i punti messi in gara, caro sig. Ughi, li avete ampiamente recuperati con i contratti che avete fatto sottoscrivere ai ricevitori, contratti che prevedevano non solo il pagamento anticipato di cifre consistenti e con obblighi tutti a carico dei ricevitori, ma che impongono agli stessi anche le Slot e, sempre per rimanere in tema di legalità, il decreto Bersani questo non lo prevedeva “l’idea” è stata solo opera di SNAI ( art. 2 punto C del contratto per la commercializzazione di giochi pubblici). Il predetto art. 2 recita testualmente: “L’appaltatore si impegna a svolgere a favore dell’appaltante, in esclusiva e con il massimo grado di diligenza e professionalità le seguenti attività presso l’esercizio:
punto C: il servizio di accettazione delle giocate mediante apparecchi di intrattenimento
( cosiddetti New Slot), in forza di separato contratto da stipularsi con SNAI….”
La legalità che Lei richiede con tanta veemenza, e che trova in linea di principio tutti d’accordo, non è una questione personale, non è che tutti quelli che operano nel telematico sono “illegali” mentre solo Lei è l’unico “puro” che chiede soldi agli altri perché possano esercitare il diritto al lavoro.
Basta leggere con attenzione il contratto che SNAI propone per rendersi conto che Lei ha della legalità un’opinione del tutto personale e distorta.

Nessun commento: