A CASA PROPRIA......

Sto leggendo di tutto e di più in merito al nuovo contratto Sisal: chi non firma perché è troppo oneroso, chi non firma perché non ci sta dentro con le spese, chi firma perché si è fatto i conti e gli conviene, chi firma perché addirittura spende meno di prima, chi firma perché non ha altre alternative, e così via……
Non entro nel merito delle scelte fatte, sono scelte e ognuno si assume le proprie responsabilità per averle fatte, quello che mi lascia perplesso è il fatto che nessuno entra nel merito della situazione, nessuno valuta la questione di principio e di moralità del contratto Sisal, nessuno che fa un discorso collettivo.
Si sono solo fatti i conti e basta. Qualcuno ha detto che a casa sua fa quello che più gli conviene e che non deve renderne conto a nessuno……Qualcun altro ha detto che dei sindacati non gliene frega niente e che lui da “imprenditore” fa le scelte nella sua azienda ( salvo poi magari foraggiare FIT & C. perché non sa neanche come presentare le ferie ).
Da questi “imprenditori” e dalle loro motivazioni è meglio tenersi lontani, questa è gente che se vede qualcuno aggredito per strada si volta dall’altra parte perché l’importante è che non sia accaduto a lui, e se per disgrazia ( o per fortuna ), accade a lui e nessuno interviene, allora è il primo a sbraitare sulla solidarietà, sul senso civico ecc. No, da questi “imprenditori” è meglio stare alla larga.
Il ritornello poi che “ognuno a casa sua fa quello che gli pare” ormai è trito e ritrito, qual’ è la novità? E’ sempre stato così, ognuno si è sempre fatto i cavoli propri e, dirò di più, molto spesso ha anche goduto delle disgrazie degli altri se da quelle disgrazie poteva trarne profitto.
La maggior parte dei ricevitori sono cani sciolti, salvo poi pretendere di fare branco quando gli conviene e, subito dopo, azzannare il simile quando non ne ha più bisogno.
Imprenditori? Ma imprenditori di che, sono solo dei “cottimisti” che vendono prodotti di altri, decisi da altri, il cui prezzo è stabilito da altri, la cui quantità di merce da vendere è stabilita da altri, e persino quello che devono guadagnare è stabilito da altri e se poi a questi altri girano le palle gli possono pure ritirare la merce e gli “imprenditori” si ritrovano col culo per terra!
Loro posseggono solo la “bancarella” su cui espongono la merce e per questo si definiscono “imprenditori” , bravi! Fate bene a dire che ognuno a casa propria fa quello che gli pare, però fateci un piacere…..rimanete veramente a casa vostra e risparmiateci i moralismi da ottusi bottegai o le esternazioni saccenti di chi non ci ha capito una beata mazza .


Luber