lunedì 31 marzo 2008

I SERVI DELLA GLEBA




Dai dati sopra riportati ( fonte AAMS ) si rileva che l’intero comparto “giochi” si regge, quasi esclusivamente, sui Gratta & Vinci e sulle Slot.
Sono infatti queste le due uniche voci positive presenti nella tabella; tutte le altre presentano il segno meno.
Nonostante ciò il totale delle entrate erariali presenta un aumento del 7,1% e questo è sufficiente a far cantare vittoria all’AAMS e alla sua strategia, definita dallo stesso Ente, vincente.

Per gli operatori del settore, invece, questi dati dovrebbero far riflettere; dovrebbero evidenziare come le professionalità vengono mortificate a favore esclusivamente del profitto e degli interessi economici delle varie “lobbie” che detengono le concessioni.

Il ricevitore come tale è destinato gradualmente a scomparire, a diventare un “cambiamonete” ( sempre che non sia presente quello automatico), un “passacarte” ecc.
E a tutto questo si aggiunge anche il fatto che non avrà ( come non ha tuttora), nessun potere decisionale sulle strategie aziendali.
Questa situazione determina, inevitabilmente, l’accentuarsi del potere gestito dai vari concessionari che, con la complicità di AAMS, operano veri e propri “ricatti” del tipo: “vuoi il corner? Devi mettere le mie slot” e, fra un po’: “vuoi il Superenalotto? Devi mettere le mie slot” e così via.
Non mi meraviglierei se analoghe “strategie” venissero a breve applicate anche sui “gratta e vinci”!
I giochi tradizionali quali il Lotto, il Totocalcio, la Tris ecc.; quei giochi dove la professionalità del ricevitore è determinante, dove il rapporto con la clientela viene stabilito direttamente – quasi personalizzato - , non interessano più i “ signori del palazzo” che, infatti, con una serie di provvedimenti mirati ( terza estrazione, aumento delle trattenute sulle vincite ecc.), hanno fatto in modo che la gente si allontanasse costantemente da quei giochi ( e i dati sono chiari in proposito) dirottando le proprie attenzioni sui Gratta & Vinci e sulle Slot.
Quei giochi dove la chimera della vincita immediata e il gioco senza sforzo mentale, creano un rapporto di dipendenza tale da non poterne più fare a meno.
L’allarme sociale sulle problematiche legate al gioco d’azzardo riflette la diffusa percezione della crescente gravità del problema. La massiccia invasione di slot-machines, l’enorme crescita dell’offerta di possibilità legali di scommettere ( “gratta e vinci”) alimenta le speranze illusorie (il-ludere- entrare nel gioco) di molti , e sappiamo che il secondo tempo della speranza spesso si chiama de-lusione (sempre facendo riferimento all’etimo- uscita dal gioco-).Ma, allo stesso tempo, è evidente l’impensabilità di intervenire sulle problematiche legate al gioco d’azzardo attraverso un’ottica proibizionista, (l’idea di proibire tout court molte forme di gioco oltre a risultare estremamente impopolare priverebbe lo stato di ingenti risorse economiche, visto che le entrate per il gioco costituiscono una vera e propria forma di tassazione parallela.). Se pensiamo al problema del giocatore compulsivo in analogia al problema delle tossicodipendenze appare evidente che lo “spacciatore” più importante risulterebbe lo stato stesso, che perciò dovrebbe salire per primo sul banco degli imputati, mente il giocatore che cade in rovina sarebbe (ed a tutti gli effetti è) la persona da aiutare. Sappiamo inoltre che politiche sociali di rigoroso proibizionismo non fanno che alimentare lo sviluppo di circuiti clandestini illegali alternativi .
Ed è proprio su questo che lo Stato “gioca”; non per niente lo slogan di AAMS è: “gioco sicuro”; ma nonostante tutto il gioco clandestino non è diminuito, anzi, organizzazioni malavitose sono persino entrate nel cosiddetto “gioco sicuro”.

Ma torniamo ai ricevitori.
I ricevitori, come sempre, seguono l’onda, l’esclusivo interesse di bottega: “i gratta e vinci rendono più del Lotto? Bene! Vendo più gratta e vinci!” Ma la professionalità? L’elaborazione e lo sviluppo di sistemi? E chi se ne frega! Una fatica in meno, coi gratta e vinci guadagno di più e lavoro di meno!
Verissimo, se si fanno i conti è proprio così e, sotto certi aspetti, è anche giusto che sia così; in fin dei conti è il risultato che conta.
Non mi spiego però come mai molti ricevitori si lamentino del calo del Lotto, del Super e degli altri giochi; basta vendere i gratta e vinci e tenere un paio di slot per compensare le perdite e, addirittura, per guadagnarci di più e con meno sforzo.
Ma in fin dei conti chi sono veramente i ricevitori?
Possono essere tranquillamente definiti i “SERVI DELLA GLEBA”

La servitù della gleba era una figura giuridica che legava i contadini ad un determinato terreno (gleba, in latino, è propriamente la "zolla" di terra). I servi della gleba coltivavano i fondi che appartenevano ai proprietari terrieri, pagando un fitto. Inoltre dovevano pagare le decime (qualora il proprietario facesse parte del clero o fosse un ente ecclesiastico) ed erano obbligati a determinate prestazioni di lavoro (corvées). I servi della gleba erano tali per nascita, e non potevano (lecitamente) sottrarsi a tale condizione senza il consenso del padrone del terreno. In occasione dei lavori per dissodare nuove terre, spesso il proprietario dava a chi si sobbarcava l'onere di trasferirsi nelle nuove aree particolari libertà (franchigie) e privilegi: da cui il nome "Villafranca" dato a tante località.
I servizi a cui i servi della gleba erano obbligati, va precisato, a differenza della
schiavitù, non avevano un carattere generico, ma erano precisamente definiti. Inoltre i servi della gleba, diversamente dagli schiavi, non venivano considerati "cose" ma persone, avevano il diritto alla proprietà privata, sebbene limitata ai beni mobili, potevano sposarsi, avere figli ai quali lasciare un'eredità. Il feudatario non aveva diritto sulla vita del servo della gleba che però poteva essere venduto insieme alla terra, su cui aveva il diritto-dovere di restare.

Mi paiono evidenti le analogie e, soprattutto, molto attuali.

Luber

4 commenti:

Anonimo ha detto...
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Luber ha detto...

L’unica maniera per svincolarsi da “servi della gleba” – quali sono i ricevitori – è quella di avere un riconoscimento giuridico come categoria. A questo punto i rapporti con i gestori e con la stessa amministrazione pubblica cambierebbero perché le leggi e le disposizioni, in materia di lavoro, verrebbero applicate anche ai ricevitori per cui il loro rapporto sarebbe disciplinato diversamente.
Questa proposta fu avanzata tempo fa dal Co.Na.Ri e furono richieste le adesioni dei ricevitori per portarla avanti ma, come al solito, nessuno – o quasi – si fece avanti e la cosa morì sul nascere come tante altre iniziative del Co.Na.Ri.
Quindi dire che non si possa fare nulla è molto riduttivo, bisognerebbe invece dire che non si vuol fare nulla e questo perché i ricevitori non sono abituati a pensare in proprio, ma lasciano sempre che siano altri a pensare per loro; “altri” che gli dicono cosa fare, come fare, quando fare…..e alla fine presentano il conto che il ricevitore, a volte mugugnando, paga ogni volta.
La realtà purtroppo è questa e come i “servi della gleba”, che furono resi liberi dal “potere” e non da una rivoluzione propria, anche i ricevitori restano passivamente in attesa di qualche “potere” che li renda liberi e indipendenti. Vi è però un distinguo da fare: la servitù della gleba fu abolita per necessità del “potere” per i ricevitori la cosa è diversa perché “il potere” ha tutto l’interesse a lasciare le cose come stanno e fino a quando i ricevitori non prenderanno coscienza di se al punto di ribellarsi a questo stato di cose allora non resterà loro altro che continuare a piangersi addosso e ad accampare migliaia di scuse per giustificare l’immobilismo atavico che li contraddistingue.

Luber

Anonimo ha detto...

Ciao,questa volta mi diletto a commentarti facendoti notare un grossolano errore di fondo.Parli molto di Ricevitore spiegandone significati e sfumature rendendolo addirittura simile in termini ai servi delle gleba.Vorrei però porre l'accento sulla parola stessa "ricevitore". Io che ho una piccola esperienza di lottista sò (e sicuramente sai anche tu) che il ricevitore inteso proprio nel termine più originario era deputato solo ed esclusivamente alla "ricezione" delle giocate...l'accettatore,se vuoi passivo o se vuoi meccanico è sempre stato tale anche per AAMS.Forse siamo noi che erroneamente storpiamo il termine parlando poi di sistemi e successivamente di professionalità ecc.Quindi riducendo all'osso il discorso il ricevitore...per quanto si possa obbiettare è pur sempre e solo un tizio preso a caso,con molti oneri e forse poche lodi,che riceve le giocate.Altro non v'è d'aggiungere.Chiara ho però l'idea che tu vuoi esprimere...ma forse il discorso andrebbe leggermente spostato non sui termini ma sui contenuti del nostro lavoro.Colgo l'occasione di segnalarti una lettura interessante sul giornalino di "potere" di AAMS "il punto" ove si tratta di una sentenza e di una bella definizione di chi come noi fà questo lavoro.
Ciao
Davide

Luber ha detto...

Caro Davide, hai perfettamente ragione riferendoti all'etimologia della parola, infatti "ricevitore è colui che riceve"; ma nel caso di specie non si limita solo a ricevere, ma anche ad eseguire per conto terzi (cioè lo Stato).
L'articolo a cui fai riferimento ( tratto da Il Punto), infatti, evidenzia come la Corte dei Conti abbia stabilito che il Ricevitore, per il particolare svolgimento del suo lavoro, acquisisca la qualifica di "agente contabile".
Peccato però che non esiste nessuna categoria di "agente contabile", ma solo una qualifica che ne determina le responsabilità con conseguente assoggettamento alla giurisdizione della Corte dei Conti.
Il discorso che faccio io è diverso: vero che parlo di Ricevitori, ma in senso generico includendo nella parola tutti gli assuntori di gioco per conto terzi che, come tali non hanno nessuna autonomia gestionale se non quella di accettare o meno i giochi che gli vengono offerti.
Diverso sarebbe se tutti gli assuntori di gioco venissero racchiusi in una categoria giuridicamente riconosciuta, e quì mi riallaccio al mio post iniziale.
In mancanza di ciò i Ricevitori o assuntori di giochi o come li si voglia chiamare, allo stato attuale sono solo servi della gleba.
Ciao