martedì 18 dicembre 2007

Il prode paladino......

“Il decreto Bersani ha dato il via alla liberalizzazione dei pronostici, poi e' toccato a noi il compito di tutelare i diritti degli scommettitori.”

''La malavita - e' l'allarme lanciato da Ginestra - punta al mondo dei giochi, per questo occorrono sanzioni severe, bisogna sospendere o addirittura revocare le concessioni, ma non solo: bisogna colpire anche gli stessi scommettitori che scelgono la strada dell'abusivismo. Inoltre, dal momento che attualmente in Italia sono oltre 15 mila i punti autorizzati per le scommesse, conviene bloccare le concessioni. Non tutti offrono gioco sicuro''.

“Ginestra sottolinea l'importanza dei meccanismi di monitoraggio che, se da un lato eliminano i rischi delle truffe, dall'altro rappresentano una garanzia per chi scommette.”

Che belle parole, che senso di legalità, che moralità, che senso civico nel voler tutelare gli scommettitori; sono espressioni gratificanti e di alta levatura se fossero proferite da altri, ma dette dal sig. Ginestra suonano comiche e a dir poco “stonate”.
“La malavita punta al mondo dei giochi…..” , caro Ginestra la malavita è già dentro, e da tempo, nel mondo dei giochi, semmai il decreto Bersani gli ha offerto delle nuove e più ampie possibilità di azione.
Leggiti l’articolo sottostante, riguarda tuoi concittadini, e poi vai a raccontare la barzelletta della legalità!
http://www.giocoegiochi.com/index.php?Center=News&NotiziaEsiste=Si&id=33330&LinguaParametro=Italiano

Non è certo con il monitoraggio che si combattono le illegalità e gli abusivismi e non sono certo i monitoraggi che tutelano i giocatori. L’anonimato della scommessa, dello scommettitore e di chi riscuote eventuali vincite, di per se favoriscono l’illegalità. Non conoscere la provenienza e la destinazione dei flussi di denaro lascia le porte spalancate a eventuali capitali di provenienza dubbia e a eventuali inserimenti di gruppi malavitosi.
Abbiamo avuto un esempio recente con la questione delle “slot” e con l’inchiesta del giornale “Il Secolo XIX” di Genova ( anche se tutto poi è finito nel dimenticatoio).
La scommessa è come un trasferimento di denaro, solo che con ( ad esempio) Western Union l’operatore deve essere iscritto all’Ufficio Italiano Cambi, per la transazione occorre identificare il mittente e il destinatario e non possono essere movimentati più di tot euro alla settimana.
Con le scommesse questo non accade, uno scommettitore (anonimo) può effettuare scommesse in più punti e per cifre elevate ( di provenienza anche illecita), può coprire la giocata con puntate presso agenzie estere ( in un qualsiasi internet point) e, in caso di vincita, si ritrova i capitali, belli e puliti, già all’estero alla faccia del Fisco e dei monitoraggi.

Col telematico questo non può accadere perché lo scommettitore deve aprire un conto rilasciando i propri dati anagrafici e copia dei propri documenti di identità e i flussi di denaro in entrata e in uscita sono sempre monitorati e imputati a persone note.
Anche se uno aprisse conti a parenti e amici per poi effettuare le scommesse a terzi, comunque le puntate e le vincite sarebbero sempre imputate ai parenti e amici registrati e rintracciabili in qualunque momento; certo che non è regolare questa procedura ma qualora venisse effettuata comporterebbe, semmai, una violazione a regolamenti e non certo illecito penale come il riciclaggio di denaro sporco e quant’altro.

Caro paladino della “legalità”, trovati un Astolfo che ti riporti il senno perduto altrimenti potrai solo continuare a dire corbellerie senza senso cercando di spacciarle per atti di eroismo!


Luber

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