lunedì 26 marzo 2007

Giochi di prestigio.....

Da troppi anni i Ricevitori continuano a subire provvedimenti e/o decisioni riguardanti il mondo dei giochi che continuano a mettere a repentaglio la loro sopravvivenza.
Da troppi anni, sui giochi a pronostici da ricevitoria e sulle scommesse, le scelte operative e funzionali – fatte sempre senza un confronto serio con le parti sociali, e con modalità supponenti ed arroganti-; i regolamenti, sempre vessatori nei confronti del consumatore; le disfunzioni organizzative, divenute con AAMS ormai croniche, sono sempre ricadute sui Ricevitori e sui consumatori; mai su chi ha deciso, scelto ed imposto, e poi fallito lo scopo.
L’analisi sui dati reali dei giochi, -presenti, in modo, a dir poco, assai strano, nel Bilancio dello Stato e/o nei bollettini mensili-, evidenzia, nonostante le tante alchimie pubblicitarie utilizzate per nasconderne l’evidente fallimento, una tendenza di fondo costantemente negativa, che la continua, scriteriata moltiplicazione delle occasioni di gioco non riuscirà a frenare: anzi, dopo l’effimero iniziale, ne sta diventando un acceleratore ed un elemento di disaffezione devastante.
La perseveranza dimostrata nell’organizzare a qualsiasi costo giochi a pronostici, scommesse a totalizzatore, giochi e giochini (considerati complementari ma per le finanze di chi?), ha qualcosa di diabolico ormai. A nulla sono valsi i tanti documentabili riscontri fallimentari: continuano a considerare che ogni occasione è buona per incassare qualcosa; il resto, compreso gli effetti collaterali, non contano niente.
Va sottolineato l'aspetto inquietante del processo di pseudo-liberalizzazione derivato dal Decreto Bersani. In realtà più che determinare una vera liberalizzazione dei vari settori commerciali (tra cui anche quello sul Gambling) appare evidente un' ulteriore spinta alla crescita dei grossi Centri Commerciali, di lobbies finanziarie, e di chi ha già posizioni dominanti sul mercato del Gambling; in pratica, il contrario di quanto ci si dovrebbe aspettare da una liberalizzazione: il mercato del gambling era e resterà ingessato, nonostante la fanfara pubblicitaria scatenata sul presunto successo che nei fatti non esiste.
E poi, chi garantisce della limpidezza e della trasparenza etico-morale dei partecipanti/aggiudicatari del bando (di cui lo Stato dovrebbe essere il principale garante e portatore di questi valori), visto che il principale requisito richiesto è esclusivamente di carattere economico??
E' chiaro che questo bando dà la possibilità, soprattutto in determinate zone d'Italia, di dare spazio a soggetti di dubbia origine, il cui unico merito è la propria potenza economica da far valere nelle acquisizioni di “diritti”. In tutto questo, inutile sottolinearlo, i veri danneggiati restano i ricevitori e i cittadini/consumatori (si pensi alle migliaia di comuni italiani, e quindi ai milioni di cittadini ivi residenti, espropriati del diritto ad usufruire di un bene/servizio pubblico e alle migliaia di piccolissime imprese che, da questi comuni, spariranno): ad entrambi questi soggetti, questo bando dà il benservito, nonostante i tanti anni di onorato servizio, e di partecipazione contributiva, resi allo Stato ed allo Sport

1 commento:

adeliofioritto ha detto...

Insomma, le solite cose italiane... e nessuno (o quasi) che parla!