lunedì 15 ottobre 2007

AAMS - gioco sicuro o sicuro gioco?-

(Jamma) “Quando l’azzardo fiorisce, le entrate tributarie deperiscono”, a lanciare l’allarme è Maurizio Fiasco, sociologo e membro della Consulta Antiusura. “Gli incassi dello Stato nel 2006 – afferma – sono stati inferiori in cifre assolute, e straordinariamente inferiori in termini percentuali”. Gli italiani in giochi di alea nel 2004 hanno speso infatti 24,8 miliardi di euro, cifra che nel 2006 e’ salita a 35,4 miliardi. Ma mentre nel 2004 l’erario incassava 7,3 miliardi, l’anno scorso gli introiti per lo Stato sono scesi a 6,7. Il rapporto tra entrate e spese, che nel 2004 era del 29%, e’ crollato nel 2006 al 19,6%. Come e’ possibile? “La causa sta nella riorganizzazione gestionale che ha trasformato la vecchia amministrazione dei monopoli in amministrazione autonoma – spiega il professor Fiasco – assegnandogli una nuova mission: da quella originaria, che era incrementare le entrate fiscali, si e’ passati ad una politica aziendale.
Ai monopoli manca oggi una dimensione di economia pubblica, sulla collocazione dell’economia dei giochi nella politica economica dello Stato”. Da gestore statale centralizzatore a timoniere: nel logo dell’Aams, l’azienda autonoma monopoli di Stato, campeggia infatti la ruota del timone. “la gestione dei giochi e’ stata data in outsourcing, affidandola ad aziende esterne. Ma per attrarre i capitali necessari ad allestire la rete telematica, le migliaia di punti scommesse, le sale bingo, va garantita un’alta profittabilita’. E questo e’ un vincolo incompatibile – afferma il sociologo – con la mission di sviluppare una fiscalita’ sui giochi”. Maurizio Fiasco segnala poi un altro elemento di preoccupazione: “Il gioco d’azzardo legale sottrae risorse alla domanda di altri bene, mentre I soldi spesi nel settore produttivo la moltiplicano”. Il sociologo fa un parallelo tra il settore automobilistico e quello di giochi e scommesse. In un anno gli italiani hanno speso in automobile 38 miliardi di euro, creando un indotto da 200 miliardi. Chi ha la macchina ha bisogno di meccanici, benzinai, carrozzieri, gommisti, autolavaggi, garage, autostrade. Alimentando cosi, afferma lo studioso, un settore da un milione e 200 mila posti di lavoro. La spesa per scommesse ippiche, totocalcio, totogol e via di questo passo e’ stata di 35 miliardi. “Tutti I soldi sottratti dal volume di reddito a disposizione delle famiglie per servizi produttivi”. E tutto il business del gioco legale da lavoro a non più di 75 mila operatori: “Se la famiglia media ha un budget spendibile di 28 mila euro l’anno, il gioco ne taglia il 10%”.


(Jamma) - La relazione del professor Maurizio Fiasco, è senz’altro condivisibile, infatti Il gioco trasferisce ricchezza senza produrne.
A conferma delle tesi del Professore è importante notare che a crescita zero sia del PIL che del reddito procapite la spesa per il pubblico per il gioco è in crescita vorticosa (20% anno 2006 rispetto all'anno 2005).Fatto questo che conferma la tesi generale del Professore, ovvero che le famiglie italiane hanno spostato la spesa da alcuni consumi primari all'acquisto di gioco.Il disagio sociale si sta espandendo molto più rapidamente di quanto sia immaginabile ad occhi disattenti, a breve si noteranno effetti devastanti sia per le famiglie che per l'economia in senso lato.Non tutti i giochi sono assimilabili, alcuni di questi ed in particolare quelli definibili individuali (gratta & vinci e slot machine) propagano il virus della ludopatia.Tralasciando il tema delle slot machine, propongo all'analisi l'aspetto del gratta & vinci.Il gratta e vinci sta avendo effetti disastrosi nelle famiglie, in quanto attacca le donne ed in particolare le casalinghe che gestiscono l'economia della famiglia.La massaia esce da casa per fare la spesa e prima di entrare nel supermercato passa a comprare un gratta e vinci, perde, riducendo quindi la sua capacità d'acquisto ed invece di comprare la fettina di carne, torna a casa con due fettine di mortadella. Il problema esiste anche se personalmente preferisco la mortadella alla carne.Chi vende il gratta & vinci ha la finalità di realizzare più profitti possibili e quindi non si pone il problema anzi trova vantaggi da questo fatto e non si pone limiti. Analizzando i dati del gratta & vinci in vendita alla data il prezzo medio del biglietto è superiore ai 3 Euro ed il 50% del volume totale in vendita è su biglietti da 5 e 10 Euro.A questo punto riprendendo la tesi del Professore sul ruolo di AAMS è da estenderlo alla campagna sul Gioco responsabile. Che significato il Gioco responsabile ha se poi autorizza la messa in vendita di biglietti del Gratta & vinci da 10 Euro? Altro tema da analizzare è il fine per cui sono investiti 90 milioni di Euro di pubblicità da parte di AAMS. Probabilmente le finalità è una ed una sola quella di comperare il silenzio dei media a favore dei responsabili di AAMS.

Jamma) - Oggi martedì 9 ottobre percorrendo la via Cristoforo Colombo a Roma un enorme tabellone luminoso ha richiamato al mia attenzione.
Il tabellone luminoso riportava la scritta "Vincite distribuite a partire dal 1 gennaio 2007" e i digit luminosi, che si aggiornavano in tempo reale, indicavano un cifra all'intorno di 4,800 miliardi di Euro.
Ovviamente si trattava di Gratta&Vinci.
Sulla base di questa informazione si può stimare che a fine del corrente anno il volume totale di Gratta&Vinci venduto sarà all'intorno di 6,500 Miliardi di Euro, con un incremento rispetto all'anno precedente del 62%.
Come direbbe il professor Fiasco per l'Azienda Autonoma Monopoli di Stato un successo commerciale strepitoso.
Però ……………
Probabilmente questa forte crescita è dovuta al MegaMiliardario il cui biglietto costa 10 Euro.
La mia personale esperienza internazionale e lo studio dei mercati del gioco nel mondo mi consentono di affermare che l'Italia è l'unico paese al mondo che consente la vendita di biglietti di Gratta&Vinci di un importo cosi elevato.
Questo perché, ad eccezione dell'Italia, gli enti governativi stranieri che controllano il mercato del gioco hanno la finalità e la capacità di tutelare il giocatore e non certo la finalità di favorire gli operatori che distribuiscono il Gratta&Vinci.
Il Gratta&Vinci, in un mercato non controllato, è una vera e propria piaga sociale. Fatto noto a tutti coloro che hanno senso di responsabilità civile e conoscenza dei mercati.
Quando viene permesso di mettere in vendita biglietti da 10 Euro di Gratta&Vinci è ipocrita parlare di gioco responsabile.
Concludendo la spesa per il pubblico per l'anno 2007 per il Gratta&Vinci sarà di 2,500 Miliardi di Euro con un incremento rispetto all'anno precedente, in valore assoluto, di 1,000 Miliardo di Euro.
Sono seriamente preoccupato, sia come cittadino sia come operatore del settore.
Ho la netta sensazione che oggi esista una correlazione stretta tra la spesa per il pubblico del gioco ed il sempre maggior ricorso al credito al consumo ed ai piccoli prestiti personali. E l'usura fa la sua parte!
Ovviamente i media non hanno nessun interesse a segnalare i problemi che questo gioco sta ingenerando nelle famiglie, il loro silenzio è ben comprato con i 140 milioni di euro di pubblicità che ricevono da AAMS per 90 milioni e da Lottomatica per ulteriori 50 milioni.
Remo Molinari

2 commenti:

Anonimo ha detto...

questo andrebbe pubblicato non su un blog o su jamma ma sulle prime pagine di tutti i quotidiani,ma "il loro silenzio è ben comprato con i 140 milioni di euro di pubblicità che ricevono da AAMS per 90 milioni e da Lottomatica per ulteriori 50 milioni."

Anonimo ha detto...

ho dimenticato di firmare :X
barmocci